Per il ritorno a Venezia, Federica propone gli sviluppi della sua ricerca sulla percezione e interazione del corpo con lo spazio applicata ad oggetti e gioielli scultura. Negli ultimi anni, il lavoro dell’artista si è sempre più stabilizzato nella definzione di un equilibrio estetico e formale tra materiali concettualmente opposti, per parlare sempre più di costrizione e tensione. Il vetro trasparente si insinua e riempie gli spazi lasciati liberi, ma lo fa creando a sua volta il perimetro e la superficie del vuoto.
Il vuoto è uno spazio privo di materia che contiene il tutto in potenziale. Uno spazio fondamentale per l’artista per dialogare col corpo e le sue identità.
Con il Vuoto e il Confine, Federica presenta per la prima volta a Venezia e in Italia vasi e gioielli scultura appositamente realizzati in dialogo sui temi ultimamente sempre più cari all’artista: oppressione e libertà.
Federica Sala (1986 Italia, vive e lavora a Milano). MFA in Contemporary Jewellery and Body Ornament conseguito nel 2015 a Firenze presso la scuola Alchimia, Laurea Magistrale in Fashion Design nel 2011 al Politecnico di Milano. Dal 2010 per tre anni è stata assistente dell’artista italiano Giorgio Vigna. Dal 2016 al 2019 responsabile del dipartimento di gioiello di IED Milano in cui attualmente insegna Body Jewelry.
Il suo lavoro è stato esibito al MAD di New York, al SOFA di Chicago, al ZIBA di Praga, al CODA in Olanda, al Castello Sforzesco di Milano, in gallerie Europee ed Americane.
Nel 2015 la sua collana scultura True Lies viene selezionata allo Stanislav Libensky Award, per l’utilizzo innovativo e sperimentale del vetro.
Nel 2016 vince il Marzee Graduate Prize con la collezione Unbearable lightness. Nel 2017, il primo pezzo della nuova collezione Portraits, riceve una menzione nella categoria Professionists del premio Enjoya’t a Barcellona.
Il suo lavoro appartiene a varie collezioni private ed è permanentemente esposto nella collezione Marzee in Olanda.
Dal 2013 Federica studia e sperimenta nuove tecniche di lavorazione e trattamento del vetro con progetti che hanno sempre al centro una riflessione sul corpo, sullo spazio che lo circonda e sulla percezione. La sua ricerca innovativa sul vetro applicato all’arte contemporanea è sostenuta nel 2024 dall’Alexander Tutsek Stiftung di Monaco.